Agneda

SANT’AGOSTINO


La Chiesa risale probabilmente al sec. XVI. Si trova su un ripiano all'inizio del piccolo abitato, con un ossario alla sinistra (le cui finestre con inferriate sono state chiuse) e la grande casa parrocchiale, datata 1668, a destra.

La facciata a capanna con una piccola tettoia a due spioventi ha un portale rinascimentale in pietra verde, adorno di rosoni e del monogramma di Cristo, al centro dell'architrave; questo è alla base di una lunetta, ove si legge: «1525 die 16 Madii››. In essa è affrescata la Natività di Gesù, di ottima qualità ma molto danneggiata (XVI). La semplice navata è a capriate mentre il presbiterio, più ristretto, ha una volta con quattro vele ed è chiuso da una cancellata in ferro battuto munita di rostri (XVII). Sulla parete di sinistra si trova una bassa cappella che contiene la vasca battesimale in pietra verde a forma di calice, eseguita con molta cura e sormontata da una copertura a forma di tempietto poligonale in legno intagliato da un artigiano locale, lo stesso probabilmente che fece il piccolo pulpito a pianta esagonale, su uno specchio del quale è intagliato il monogramma di Cristo con le lettere M .G .M . (XVII).

L'altare, con un paliotto in seta ricamato in oro (XVIII), ha un piccolo tabernacolo in legno intagliato a forma di tempietto a più facce divise da colonnine scanalate, ora tutto dorato, ma un tempo con alcune pregevoli figure dipinte a tempera (XVI); ai lati vi sono due angioli ceroferari in legno intagliato, dipinto e dorato (XVIII). Sulla parete, un poco nascosi in basso dal tabernacolo, è collocata un’ancono in legno intagliato, di gusto rinascimentale, dipinta di bianco e dorata di recente, che contiene una tela di piccole di emersioni raffigurante la Madonna col Bambino in trono, incoronata da due angioletti in volo, con S. Agostino a sinistra e S Antonio a destra. Si tratta di una delle opere più vivaci di Cipriano Valorsa che si firmò sul margine inferiore dell’ancona, ricordando di averla dipinta nel 1597, quand'era rettore della chiesa Matteo del Pamo. Sul lato sinistro del presbiterio vi è un armadietto a muro per custodire le reliquie, chiuso da una grata il ferro battuto con due bracci portaceri (XVII XVIII). In sagrestia vi è un armadio in legno intagliato (XVII).

La chiesa possiede inoltre una pregevole croce in rame cesellato sbalzato e dorato XV e un’altra d’altare in ebano e avorio XVI.